fragilizzato
p. pass. e agg. Reso fragile. ◆ La posizione personale di Lionel Jospin è fragilizzata anche a causa di una vicenda molto ambigua, che potrebbe assumere i caratteri dello scandalo finanziario […] per l’acquisto della casa di campagna (Rodolfo Parietti, Giornale, 18 gennaio 2002, p. 3, Il fatto) • Il progetto nei piani francesi viene addirittura definito come «l’embrione del governo dell’economia europea» sempre fragilizzata dal fatto che esiste un Banca centrale che governa l’euro, ma nessuna sede «politica» di coordinamento delle politiche dei dodici. (Cesare Martinetti, Stampa, 18 settembre 2003, p. 9, Economia) • Pensare a ciò che si farà fra cinque anni diventa un faticoso quanto immotivato nonsenso allorché non si può sapere ciò che si farà tra cinque settimane, a contratto di lavoro scaduto. Di conseguenza la rappresentazione del mondo si concentra sull’immediato, sulle contingenze, che di giorno in giorno inevitabilmente cambiano. Da tale fibrillazione di rappresentazioni contingenti la personalità ne risulta fragilizzata. (Luciano Gallino, Repubblica, 28 febbraio 2006, Napoli, p. XII).
Derivato dall’agg. fragile con l’aggiunta del suffisso -izzato.
Già attestato nella Repubblica del 7 giugno 1987, p. 14, Politica (Franco Fabiani).