fottere
fóttere v. tr. [lat. *fŭttĕre, class. fŭtuĕre] (io fótto, ecc.), volg. – Possedere sessualmente; avere rapporti sessuali con qualcuno: Dormirem tutti due senza pensieri; Perché ’l fotter a tutti sempre piace (Berni). Fig., ingannare, imbrogliare o anche sopraffare, ridurre all’impotenza, e sim. (cfr. l’analogo uso di fregare, buggerare e sim.): m’ha fottuto, quel cialtrone!; voleva farmi lo sgambetto, ma io l’ho fottuto (opp.: ma è restato fottuto lui); anche bocciare, vincere: all’esame lo hanno fottuto; il candidato è stato fottuto dai suoi nemici nel partito. Locuzioni: mandare qualcuno a farsi f., andare a farsi f., mandare, andare a quel paese; fottersene di qualcuno, di qualche cosa, infischiarsene, fregarsene. ◆ Part. pass. fottuto, anche come agg., senza un preciso sign. proprio ma usato come epiteto ingiurioso o come espressione di sfogo: sei un porco fottuto; avere una sfortuna fottuta; che caldo fottuto!; quel baron fottuto (v. barone2); non ce l’ho fatta, mondo fottuto!