fosso
fòsso s. m. [da fossa1]. – 1. a. Fossa naturale o artificiale, che si estende in lunghezza e serve per lo scorrimento delle acque, nei campi, lungo strade di campagna, in terreni montani, o è scavata per la macerazione della canapa o per altri scopi: f. di solco, d’irrigazione; il ciglio, la proda d’un f.; E come a l’orlo de l’acqua d’un fosso Stanno i ranocchi pur col muso fuori (Dante). Per estens., anche di altre depressioni e avvallamenti del terreno. Fig., saltare il f., prendere una grave decisione, risolversi a un tratto a fare cosa su cui si era stati lungamente incerti: dopo tanti tentennamenti, ho saltato il f. e ho dato le dimissioni; meno com. col senso di eludere una difficoltà, evitare un ostacolo astratto e sim. b. Scavo perimetrale, di non grandi dimensioni, disposto a difesa di un’opera fortificata; può essere asciutto o riempito d’acqua: se asciutto non costituisce di per sé un ostacolo notevole, giacché ha il fondo percorribile, per cui se ne aumenta il potere difensivo mediante rivestimento delle pareti con muri di scarpa e controscarpa. c. Fosso di guardia, tipo di cunetta, talora di ampia sezione, scavata parallelamente al ciglio di una scarpata per evitare che le acque provenienti dal pendio del piano di campagna o di un rilevato si riversino sulla strada o scalzino il rilevato stesso. 2. Altro nome region. dell’uccello spioncello (cfr. fossaccio e fossaione). ◆ Dim. fossétto (v.), e meno com. fossino, fossicino, fossicèllo, fosserèllo o fossarèllo; spreg. fossiciàttolo; accr., non com., fossóne.