fossile
fòssile agg. e s. m. [dal lat. fossĭlis «ottenuto scavando», der. di fodĕre «scavare», part. pass. fossus]. – 1. agg. a. In origine, di materiale in genere che si estrae dalla crosta terrestre: il salnitro pareggia la forza del sal comune e degli altri sali f. (Redi). Nell’uso moderno, riferito solo ad avanzi di organismi animali o vegetali: resti f.; farina f. (v. farina); carbone f. (v. carbone); foresta f., espressione con cui sono stati talora designati (nel linguaggio non scient.) i grandi giacimenti di carboni fossili; conchiglie fossili. b. fig. Invecchiato, che appartiene a tempi passati e non è stato ravvivato nello spirito né adattato alle nuove idee o alle nuove esigenze: una letteratura f.; un’istituzione f.; un’idea ormai f.; un partito con programmi già fossili. 2. s. m. a. Ogni spoglia di organismo animale o vegetale conservato negli strati della crosta terrestre e vissuto in epoca anteriore alla nostra, e anche la traccia o l’impronta lasciata in sedimenti ora consolidati: una collezione di fossili; lo studio dei f.; fossili guida o caratteristici, quelli che, essendo limitati nel tempo e diffusi nello spazio, meglio servono a definire la successione e la sincronizzazione dei terreni; f. viventi, organismi viventi che appartengono a gruppi sistematici rappresentati soprattutto da specie fossili, per es., tra gli animali, le specie del genere Limulus (v. limolo), e tra le piante il ginco (Ginkgo biloba). b. estens. In linguistica, parola o elemento morfologico che rappresenta forme arcaiche scomparse dall’uso ma conservate in alcune espressioni o in alcuni dialetti (per es., il plur. in -ora, resto dell’antica declinazione dei neutri, in parole come pràtora, càmpora, ecc.): via delle Campora, a Firenze; le pratora di S. Rossore (D’Annunzio). c. fig. Persona legata a idee, concezioni, o anche a tradizioni e mode ormai superate: sei proprio un f.!; scherz. o iron., persona di età avanzata e di aspetto senile (soprattutto se creda o pretenda di sembrare giovane). TAV.