forfettone
s. m. Regime contabile che consente alle imprese molto piccole di optare per un’imposta sostitutiva dell’Irpef pari al 15% del reddito prodotto per le attività con ricavi inferiori a 50 milioni annui. ◆ [Giuliano Amato] aveva dato il suo assenso a molti ritocchi elettoralmente «pesanti» in Finanziaria, come l’estensione degli sgravi Irap alle piccole imprese, il «forfettone» (cioè dichiarazioni fiscali ipersemplificate) per le imprese marginali e il «forfettino» per le nuove finanziato col sovrapprezzo delle giocate di lotto e superenalotto, (Foglio, 15 dicembre 2000, p. 1, Prima pagina) • [titolo] Fisco, arriva il «forfettone» al 20% [testo] Sono quasi un milione -- 933mila secondo le stime del ministero dell’Economia -- i piccoli imprenditori che potranno utilizzare il regime semplificato del forfettone e dire addio (o quasi) alla burocrazia e limitare a versare all’erario il 20% dei propri ricavi, senza più inseguire le regole di Irpef, Irap, Iva e addizionali varie. (Marco Esposito, Mattino, 23 dicembre 2007, p. 21, Economia) • Fra le tante misure, [Walter] Veltroni propone l’immediato aumento delle detrazioni per lavoro dipendente (da 1.840 a 1.855 euro), una detrazione del 23% sugli aumenti salariali di secondo livello, la modifica degli studi di settore e l’aumento da 30.000 a 50.000 della soglia entro la quale applicare il «forfettone» fiscale a favore delle piccolissime imprese. Come finanziare tutto ciò? Veltroni dice che ce la si può fare, ma bisogna avere il coraggio di imporre i necessari tagli alla spesa. (Alessandro Barbera, Stampa, 14 marzo 2008, p. 3, Politica).
Derivato dal s. m. inv. forfait, di origine fr. (nella forma adattata forfet), con l’aggiunta del suffisso -one.
Già attestato nella Repubblica del 26 aprile 1995, p. 29, Economia (Gennaro Schettino).
V. anche super-forfettone.