focale
agg. e s. f. [der. di fuoco; nel sign. medico, der. del lat. scient. focus]. – 1. a. In matematica, relativo ai fuochi di una conica: asse f., asse contenente i fuochi; distanza f., o assol. focale s. f., distanza di un fuoco di una conica a centro dal centro stesso. b. In ottica, che si riferisce al fuoco di un sistema ottico: distanza f., lunghezza f., o anche focale s. f., la distanza di un fuoco dal corrispondente punto principale (in partic., per una lente sottile, la distanza del fuoco dalla lente; per un obiettivo fotografico o cinematografico, la distanza tra il centro dell’obiettivo e il film su cui questo proietta un’immagine nitida di un oggetto situato infinitamente lontano); piano f., il piano passante per un punto focale e ortogonale all’asse ottico. Per il duplicatore di focale, in fotografia, v. duplicatore. c. fig. Punto f., di una questione, di un problema, di un’azione narrativa o drammatica, il punto o il momento più importante o decisivo. d. Per estens. dell’uso fig., nel gioco degli scacchi, casa f., quella (unica) che costituisce il punto d’incontro di due diagonali o linee e dalla quale un pezzo (alfiere, torre, donna) controlla simultaneamente due case di particolare importanza. 2. In medicina, malattie f., malattie, generali o di determinati organi (reni, cuore, articolazioni, ecc.), provocate da germi rimasti circoscritti e quiescenti in un focus (tonsillare, colecistico, dentario, ecc.); infezioni f., o di origine f., infezioni endogene che hanno origine da un focus primitivo quiescente in un organo, dal quale i germi si trasferiscono per via ematogena e si localizzano secondariamente in altri organi o tessuti.