flessibilizzare
v. tr. Rendere flessibile; con particolare riferimento all’economia e al mercato del lavoro. ◆ Cambiare gli ammortizzatori sociali significa liberalizzare e flessibilizzare il mercato del lavoro: riforme isolate o gestite a pezzi non razionalizzano il sistema e non vanno nella direzione dell’equità sociale. (Sole 24 Ore, 11 febbraio 2000, p. 6, Commenti e Inchieste) • A [Silvio] Berlusconi i lavoratori piacciono flessibili, più di quanto siano già stati flessibilizzati dal precedente governo, quello di centrosinistra. (Manifesto, 10 agosto 2001, p. 6, Politica) • Secondo uno studio di Marco Tieghi, professore straordinario di economia aziendale dell’Università di Bologna, il quadro normativo che regola il settore permette di perseguire un triplice risultato, «di flessibilizzare notevolmente le possibili modalità di intervento istituzionale delle Fondazioni, di indirizzare verso i settori ritenuti socialmente più “strategici” e a più alto impatto potenziale la loro attività istituzionale e infine di limitare l’esercizio di attività d’impresa, anche attraverso il possesso di partecipazioni di controllo, ai soli casi in cui ciò sia funzionale al perseguimento diretto dei fini istituzionali». (Walter Galbiati, Repubblica, 5 febbraio 2007, Affari & Finanza, p. 46).
Derivato dall’agg. flessibile con l’aggiunta del suffisso -izzare.
Già attestato nella Repubblica dell’11 aprile 1985, p. 6, Commenti (Giorgio Ruffolo).