flemmone
flèmmone (meno corretto flemmóne) s. m. [dal lat. phlegmon -ŏnis (o phlegmŏne -es), femm., gr. ϕλεγμονή «infiammazione»]. – In medicina, processo infiammatorio dei tessuti molli, a carattere diffusivo, consistente in un’infezione, per lo più da streptococco, che, inizialmente localizzata, si estende rapidamente lungo le vie linfatiche, favorita dalla scarsa resistenza organica e dalla necrosi dei tessuti colpiti: f. necrotico, quando prevale la necrosi dei tessuti; f. cancrenoso e gassoso, quando si sviluppano i germi dell’infezione putrida. Per analogia, si dà lo stesso nome a processi flogistici o infettivi a carattere infiltrativo o colliquativo di origine differente: f. ligneo, tipo particolare di flogosi attenuata del tessuto adiposo che, provocata da germi o da corpi estranei, ha come sede elettiva il collo, presentandosi come una tumefazione dura, violacea, aderente ai tessuti circostanti, con scarsità di suppurazione, ad andamento cronico, lentamente estensivo; f. urinoso, infezione del perineo, a carattere necrotico e cancrenoso, che compare quasi esclusivamente nell’uomo, come complicazione di malattie urinarie o di manovre urologiche, che determinano la diffusione, nelle cellule, dei germi contenuti nell’urina o dell’urina stessa.