flabello
flabèllo s. m. [dal lat. flabellum, der. di flabrum «soffio di vento», dal verbo flare «soffiare»]. – 1. Sorta di ventaglio, di metallo e d’altro materiale più leggero, che, adattato a una lunga asta e manovrato da un inserviente, era in uso già in tempi molto antichi (i monumenti babilonesi, assiri, egiziani e greci ne offrono infatti esempî in rappresentazioni di sovrani e di alti personaggi), ed è stato poi adottato nella liturgia cristiana, dapprima in Oriente poi in Occidente; si sono conservati fino ai giorni nostri i f. papali, che, originariamente di metallo e dal sec. 17° di penne bianche di struzzo e di pavone, sopra un’asta coperta di velluto rosso, erano sorretti ai due lati del pontefice da due camerieri segreti nelle cerimonie solenni (l’uso è stato abolito da papa Paolo VI). 2. Nelle costruzioni aeronautiche, nome generico di superfici facenti parte della carenatura dei motori aeronautici raffreddati ad aria; l’angolazione di tali superfici può essere variata o dal pilota o automaticamente, in modo da regolare con la velocità di volo il flusso d’aria richiesto per un efficiente raffreddamento del motore.