fischio
fìschio (pop. tosc. fìstio) s. m. [der. di fischiare]. – 1. Il suono che si emette fischiando: a. Di uccelli o altri animali: il f. del fringuello, della biscia. Nell’ippica, difetto del cavallo costituito da un sibilo che l’animale emette durante il galoppo, per difficoltà di respirazione, e che diminuisce la possibilità di vittoria nelle corse su grandi distanze. b. Dell’uomo: fare, emettere, mandare un f., dei fischi, con un particolare modo di atteggiare la bocca e la lingua, spesso come segnale o richiamo, e così dare un f., per chiamare qualcuno; accogliere, salutare con fischi (un cantante, un attore, ecc., come segno di disapprovazione e dissenso, ma ora anche per esprimere approvazione, secondo un uso proveniente dagli Stati Uniti d’America; sempre con sign. negativo, prendere, cacciare a fischi). Anche con uno strumento o oggetto adatto: il f. del vigile; il f. dell’arbitro concluse la partita. c. In semeiotica medica, rumore sibilante avvertibile all’auscultazione del torace, in caso di spasmi bronchiali e con presenza di essudato denso (per es., nella bronchite asmatiforme). d. Sibilo del vento o di un corpo che attraversi rapidamente l’aria: si sentiva nella torre il f. della tramontana; fu sorpreso dal f. di una pallottola. e. Sibilo prodotto da apposito strumento o dispositivo (per lo più una sirena a vapore o ad aria compressa), usato in genere per segnali o segnalazioni, da stabilimenti all’ora di inizio e cessazione del lavoro, da autoambulanze, e spec. dai treni in movimento e dalle navi in navigazione. 2. Piccolo strumento di metallo, o materiale plastico, che serve a produrre fischi: un f. di latta, d’ottone; il f. dell’arbitro; un uccellino di terracotta, un bambolotto di gomma col f., come giocattolo. 3. Locuzioni fig.: prender fischi per fiaschi, scambiare una cosa per un’altra; non valere, non importare, non stimare un f., nulla; e come esclam. pop., un fischio!, niente affatto (Tu dici «Bene»? – Bene un fischio!); con lo stesso sign. negativo, ma più volg., l’esclam. col fischio, che può avere però anche sign. positivo nella locuz. agg., fam., col f. e nell’espressione fatto col f., perfetto, fatto a puntino: un sughetto squisito, di quelli col f.; sei camicie di lusso, di quelle fatte proprio col f. (Palazzeschi). ◆ Dim. fischiétto, come strumento (v. la voce), fischiettino, come strumento e anche come emissione di suono.