finezza
finézza s. f. [der. di fine1]. – 1. Qualità di ciò che è fine, in senso proprio e fig. In partic.: a. Sottigliezza di spessore, di diametro: f. di un filo, di un capello; grado di f. della macinazione, del grano, di un legante idraulico, ecc. b. Acutezza, sagacia: f. di udito; f. di gusto, d’ingegno; uomini singolari per f. d’intelletto (Leopardi). c. Ottima qualità, fattura pregevole: f. di una stoffa, di un gioiello. d. Accuratezza, delicatezza, precisione nel condurre un lavoro: dipinto, ricamo, eseguito con grande f.; indagine, ricerca condotta con f.; intaglio che ha la f. di una filigrana; f. di una misurazione, in fisica, il grado di precisione con cui è effettuata. e. Squisitezza, raffinatezza, in senso concr.: conosce tutte le f. dell’arte, del mestiere (cioè i segreti, le astuzie più sottili); le f. della lingua; anche, espressione fine, squisita: dire una finezza. f. Con altro senso concr. (oggi non più com.), atto di cortesia, di delicata premura: colmare di finezze; mi farebbe la f. di rivedere questo mio scritto?; quel monastero, dove siete stata educata così amorevolmente, dove avete ricevute tante f. (Manzoni). Talvolta iron., spec. in frasi esclamative: che finezza! 2. Sinon. ant. di fino delle monete d’oro o d’argento (v. fino1, n. 2 a). 3. a. Nell’architettura navale, il grado di snellezza dei varî elementi della carena, misurato dal rapporto tra l’area o il volume di ogni parte e l’area o il volume del piano o del solido circoscritto; tali rapporti, detti coefficienti di f., definiscono le caratteristiche statiche, dinamiche e nautiche di una carena; coefficiente di f. totale, il rapporto relativo all’intera carena (che varia da 0,45 per navi molto veloci, a 0,60 per navi per passeggeri, a 0,75 per navi da carico). b. In aerodinamica, il rapporto tra la resistenza e la portanza di un aeromobile. 4. Con senso concr., sono detti finezze, o grazie, in tipografia, i filetti sottili dei caratteri con chiaroscuro molto accentuato.