filo1
filo1 s. m. [lat. fīlum] (pl. -i; con valore collettivo e in locuz. particolari anche pl. f. le fila). – 1. a. Corpo lungo, sottile, di forma cilindrica, in genere a sezione costante, di vario materiale, che ha molteplici applicazioni ed è variamente denominato in relazione sia al materiale di cui è costituito sia alla funzione che deve compiere: f. cucirino, filato ritorto, a due o più capi, di cotone, lino, seta, raion, ecc.; f. metallico, trafilato di ferro, acciaio, rame, ecc., di forma generalmente cilindrica, talora rivestito di altro materiale metallico oppure di materiale isolante, usato nella tecnica, nell’elettrotecnica, ecc.; f. di ferro, v. fil di ferro; fili d’oro, d’argento, ecc. Per usi e con denominazioni partic.: f. caldo, elemento sensibile degli amperometri termici (detti appunto a f. caldo), costituito da un filo metallico sottile che, attraversato dalla corrente da misurare, si riscalda e perciò si allunga, mettendo in azione l’indice dello strumento; f. elicoidale, sottile fune di acciaio, formata di tre fili avvolti a elica, che trascina nelle proprie scanalature elicoidali sabbia abrasiva, ed è usata per tagliare o lavorare marmi e pietre pregiate secondo forme regolari; f. magnetico, di materiale ferromagnetico, usato nei registratori magnetici a filo per la registrazione dei suoni; fili di comando, i cavi metallici che in varie macchine, per es. negli aeromobili, servono a mettere in azione determinati organi. Filo elettrico, filo metallico (di rame, alluminio o bronzo fosforoso), flessibile o più raramente rigido, nudo, ricoperto di cotone o di plastica oppure smaltato, usato per condurre una corrente elettrica, e quindi come elemento di collegamento tra generatori e apparecchi o tra parti di essi, come elemento di linee per la trasmissione di energia o di segnali, come elemento di macchine elettriche, elettromagneti, ecc.; anche assol. filo quando sia altrimenti specificato: i f. della luce, il f. della lampada; i f. del telegrafo, del telefono (donde le locuz. trasmettere, essere collegati per filo, per f. diretto, ecc., riferite al collegamento telefonico; in senso fig., avere il f. diretto con qualcuno, essere collegati con f. diretto, riferito a stati, uomini di governo, enti, e scherz. a persone, essere uniti da un legame di stretta collaborazione, con facilità e frequenza di comunicazione, e senza intermediarî; telegrafo senza fili, espressione con cui in origine, e talvolta ancora oggi, è stata indicata la radiotelegrafia); f. di resistenza, costituito da materiale ad alta resistività (per es., manganina) usato per realizzare resistori a filo e riscaldatori elettrici; f. schermato, ricoperto da una guaina isolante, a sua volta ricoperta da una guaina di piombo o da una calza metallica, agente come schermo elettrostatico. F. spinato, filo di ferro lungo il quale sono intercalate punte dello stesso materiale, usato soprattutto per recingere luoghi ai quali si voglia impedire il libero accesso, e nella fortificazione campale per la costruzione di reticolati o gabbioni. Filo a piombo, filo di fibra tessile, sottile e flessibile, al quale è attaccato un corpo pesante a forma di solido di rotazione appuntito in basso: fissato per un suo punto, si dispone verticalmente individuando la verticale del punto, e a tale scopo è usato soprattutto in topografia e nell’arte muraria. b. Senza speciali determinazioni, s’intende per lo più il filo cucirino: una gugliata, una matassa, un gomitolo, un rocchetto di filo; filo per imbastiture; calze di filo; o, in partic., il filo di lino: asciugamani, lenzuola, magliette, canottiere di filo; si dà usualmente il nome di f. di Scozia a un ritorto di cotone makò a due fili, mercerizzato. Al plur. femm., le fila dell’ordito, della trama, nella tessitura; di qui l’uso fig.: tessere, ordire le f., brigare; reggere le f. di qualcosa, capeggiare, controllare; tirare le f., concludere, portare a compimento; con altro uso fig., al sing. (talora con allusione più o meno cosciente al filo dato da Arianna a Teseo perché potesse uscire dal labirinto dopo l’uccisione del Minotauro), elemento di guida, di orientamento: avere, non avere, seguire un f. conduttore nelle indagini; quello era l’unico f. che avesse, per andar in cerca di Lucia (Manzoni); nella caccia, ritrovare il f., la traccia della selvaggina che era stata perduta. In taluni casi, la parola indica non genericam. la materia, ma un pezzo, un tratto di filo: due f. intrecciati; hai un f. bianco sui calzoni; in partic., filo di perle, serie di perle infilate in un unico filo a formare una collana; e quindi due, tre fili di perle, se la collana è costituita rispettivam. di due o tre serie di perle infilate in altrettanti fili che si dispongono in modo concentrico (perle a uno, a due, a tre fili). c. estens. D’altre cose che hanno costituzione filiforme: fili d’oro, capelli biondi; un f. di paglia, di fieno, un f. d’erba (e per iperbole: un deserto, una campagna arida senza un f. d’erba; sono passate le capre e non è rimasto un f. d’erba); il f. del ragno, del baco da seta. Fili della Vergine, denominazione pop. dei fili di seta che giovani individui di svariate famiglie di ragni emettono durante l’autunno attaccandosi a rami o ad altri luoghi elevati: appendendosi ad essi si lasciano poi trasportare dal vento in modo da compiere viaggi aerei di considerevole ampiezza. Delle marionette, fili sono le cordicelle con cui vengono sorrette e fatte muovere; fig., star ritto coi f., di persona debole, sfinita; parer tirato coi f., di chi si muove a scatti, o di chi agisce a volontà d’altri; più com. le locuz. muovere, tenere, reggere, manovrare i f., di una situazione, di un’impresa e sim., esserne l’arbitro, l’ispiratore o conduttore occulto. Nei fagiolini, sono detti fili (o filetti, o nervi) i cordoni di tessuto in prevalenza fibroso che decorrono longitudinalmente in corrispondenza delle linee di deiscenza delle due valve del baccello. d. Locuzioni: torcere il f. (fig., dare del f. da torcere a un avversario, ostacolarlo in ogni modo nel suo proposito di superarci, o sim.); affettare col f. (soprattutto la polenta; fig., nebbia da affettare col f., quand’è assai fitta); attaccare a un f. (fig., essere attaccato a un f., di cosa, o condizione di cose, che manca di sicurezza: la vita del temerario è attaccata a un f.; le nostre speranze di riuscita sono attaccate a un f.); legato a f. doppio (fig., di cose o persone inseparabili); far le fila, del formaggio grasso e fresco, o di vivanda con abbondante formaggio, quando i bocconi, anziché staccarsi nettamente, formano come dei fili elastici; fare il f. a ..., corteggiare (forse per travestimento gergale del verbo filare, nel sign. 2 e): gli davano il tè coi biscotti, glielo dava sempre Silvia, ma lui il f. lo faceva a Irene (Pavese); incollare a filo di pasta, in legatoria, modo d’incollare le tavole fuori testo che non possono essere cucite. Proverbî: tre f. fanno uno spago, l’unione fa la forza; a tela ordita Dio manda il f., chi s’aiuta Dio l’aiuta; il f. si rompe dal lato più debole, il danno cade addosso alle persone più indifese. 2. Usi fig.: a. Il f. delle reni, il f. della schiena, la spina dorsale (in frasi come: sentirsi correre un brivido lungo il f. della schiena; rompersi il f. delle reni, e sim.); il f. dell’acqua, la parte della corrente che è più rapida; il f. del vento, la sua direzione. Nell’alpinismo, f. della cresta, la linea che ne indica l’andamento: seguire il f. della cresta. b. Per indicare continuità: il f. della vita, nelle locuz. letter. tessere, troncare, rompere, tagliare il f. della vita, detto soprattutto delle Parche; lo sviluppo coerente e la connessione logica dei concetti, in frasi del tipo seguire il f. delle idee, perdere, trovare, ritrovare il f. del discorso, del ragionamento; anche i più duri di testa, i più ignoranti, andavan dietro al f. del discorso (Manzoni); il f. della storia, le fila della tradizione; meno com., il f. delle lezioni, delle conferenze, delle dispute, o d’altro che formi serie continuata (e quindi interrompere, riannodare, riprendere il f., ecc.). c. Per indicare tenuità: essere un f., essersi ridotto un f., di persona assai dimagrita; un f. d’ombra (in frasi come: c’è appena, non c’è neppure un f. d’ombra, di luoghi assai soleggiati); parlare con un filo di voce; non ha un filo di giudizio, di ragione; gli è rimasto un filo di vita, poco da vivere; un f. d’acqua, un getto continuo ma sottilissimo; f. di vento, vento assai leggero, spec. in frasi quali: c’è appena un f. di vento; non spirava neanche un f. di vento. d. In anatomia umana, f. terminale (più spesso nella forma lat. scient. filum terminale), formazione anatomica con cui termina il midollo spinale, e che nell’uomo adulto è lunga circa 22 cm. 3. a. La parte sottile e quindi tagliente d’una lama, il taglio: il f. del coltello, del rasoio, della sciabola; perdere il f., dei ferri che non tagliano più bene; rendere il f., arrotandoli; ant. a filo (riferito a colpo d’arma bianca), di taglio: Tirare i colpi a f. ognor non lece (Ariosto). Locuzioni fig.: camminare sopra un f. di rasoio, compiere impresa rischiosa; mandare, mettere, passare a fil di spada, fare strage, detto di vincitori che infieriscono sui vinti. b. Nei pattini per ghiaccio, ciascuno dei due spigoli determinati dalla scanalatura longitudinale lungo la parte della lama, che poggia sul fondo ghiacciato (f. interno, f. esterno). 4. Nella tecnica delle costruzioni, sinon. di spigolo; unito al nome di una particolare struttura o modanatura (per es., f. muro, f. cornice), indica il piano, in genere orizzontale o verticale, che è tangente alla struttura considerata e la lascia tutta da una parte, spec. quando s’intenda assumere il piano come riferimento per determinate misurazioni (per es.: a distanza di 3 m dal f. muro, ecc.). 5. ant. Fila: Come li augei che vernan lungo ’l Nilo, Alcuna volta in aere fanno schiera, Poi volan più a fretta e vanno in filo (Dante). A questo sign., prob., più che al sign. 1, si connettono parecchie locuz. avv. fig., fra le quali alcune ancora vive nell’uso: filo filo o fil filo, di filo, di seguito, di fila, senz’interruzione; in f., in regola; quindi, essere in f., essere ben disposto a far qualche cosa: essere in f. di chiacchierare, di ridere; essere sempre in f., avere sempre appetito; tenere in f., far stare in f., a segno; stare in f., rigare diritto; riferito al tempo, essere favorevole: il tempo è in f. (Pascoli); per f. e per segno, minutamente e con ordine: gli raccontò tutto per f. e per segno. 6. Azione schermistica (nel gioco di fioretto o di spada, più raram. in quello di sciabola) che consiste in una stoccata tirata, anziché sull’invito dell’avversario, sul suo ferro in linea, e in modo da annullare la minaccia della punta altrui. 7. Nel linguaggio di marina, lato verso poppa delle vele di taglio; fili di un paranco, i varî tratti di cavo che vanno da un bozzello all’altro; vento in fil di ruota, vento che spira proprio nella direzione della ruota (o dritto di poppa) della nave; ricevere il vento in filo, quando soffia parallelamente alla superficie delle vele (v. fileggiare). ◆ Dim. filino, filétto (per usi e sign. particolari, v. la voce).