film-denuncia
loc. s.le m. inv. Film che denuncia alla pubblica opinione le vicende che racconta, rivelandone aspetti a volte sconosciuti. ◆ Non sono andati giù al focoso [Renzo] Martinelli certi giudizi sul film-denuncia dedicato alla tragedia di Longarone. (Giornale, 28 ottobre 2001, p. 23, Album Spettacoli) • Theo Van Gogh, l’antipatico regista discendente del grande Vincent, sgozzato come un cane infedele da un giovane marocchino infuriato col suo film-denuncia sulla sottomissione delle donne islamiche, usava chiamare i musulmani -- cito testualmente da un reportage di Gianni Marsilli sull’«Unità» -- «goat fuckers», sodomizzatori di capre: violenza verbale speculare a quella dell’imam di Rotterdam abituato nelle sue prediche a definire pacificamente «maiali» gli omosessuali. (Paolo Ghezzi, Adige, 21 novembre 2004, p. 1, Prima pagina) • «Coproduciamo “Il signore del cane nero-Storie di Enrico Mattei” ispirato al film-denuncia cui [Francesco] Rosi lavorò per mesi, incaricando Mauro De Mauro d’aiutarlo nella ricerca della verità. Dopo tanti anni, quel film ancora brucia, perché affronta una pagina oscura di storia italiana e propone un rapporto forte fra arte e verità» [Mario Martone intervistato da Giovanna Favro]. (Stampa, 2 febbraio 2008, p. 71, In Città).
Composto dal s. m. inv. film, di origine ingl., e dal s. f. denuncia.
Già attestato nella Repubblica del 22 novembre 1984, p. 17, Spettacoli (Maria Pia Fusco).