filiale
(meno com. figliale, e quasi esclusivam. nel sign. 1) agg. e s. f. [dal lat. tardo filialis]. – 1. agg. Di figlio, da figlio: amore, pietà, rispetto f.; doveri filiali. 2. a. agg. Di ente o organismo che è in rapporto diretto di dipendenza da altro ente o organismo maggiore. In partic., chiesa f., quella che dipende da una chiesa «madre» o «matrice», sia per fondazione, sia per unione di due parrocchie; abbazia f., quella fondata, popolandola con proprî monaci, da un’abbazia madre, a cui la filiale rimane legata da un rapporto di dipendenza, più o meno stretto. b. Come s. f. (raro e ant. come agg.: casa f., banca f. e sim.), sede secondaria di un’impresa, investita di una certa autonomia funzionale in un territorio limitato; f. autonoma, l’azienda che, pur essendo giuridicamente autonoma, è sotto controllo economico e amministrativo di quella che ne possiede la maggior parte del capitale. Nell’organizzazione bancaria, f. di raccolta (o assol. filiale), quella che ha la funzione di raccogliere il risparmio nella zona in cui opera per convogliarlo verso la sede centrale o altre zone territoriali; anche, sinon. di sede succursale. ◆ Avv. filialménte (non com. figlialménte), da figlio, con sentimento filiale: amare filialmente il proprio maestro.