filare3
filare3 v. tr. e intr. [dal lat. tardo fīlare «ridurre in fili», der. di filum «filo»]. – 1. tr. Ridurre in filo fibre tessili o altro, con operazioni opportune (per le fibre tessili, v. filatura): f. la lana, la canapa, il lino, la seta; f. l’oro, l’argento, il vetro, lo zucchero; assol., s’intende sempre di tessili: f. a mano, a macchina; f. bene, male; ha filato tutta la giornata; Siede con le vicine Su la scala a filar la vecchierella (Leopardi); non è più il tempo che Berta filava (modo prov. con cui si suole affermare, con varie connotazioni, che il mondo è cambiato); chi fila ha una camicia e chi non fila ne ha due (prov.), chi lavora con serietà è spesso mal ricompensato. Per analogia, del baco da seta, fare il bozzolo; del ragno, fare la tela; del gatto (non com.), fare le fusa. Fig., disegnare, disporre: a mezzo novembre Non giugne quel che tu d’ottobre fili (Dante, della legislazione fiorentina). 2. tr., estens. Lasciar scorrere con lentezza e continuità regolare; è sign. generico che si precisa in varie accezioni partic.: a. Nel linguaggio di marina, mollare lentamente un cavo o una catena in forza, tenendola sempre in potere, sia trattenendola a mano sia facendole prendere un collo, cioè fare un giro, su una bitta; f. per occhio (sottint. di cubia), smagliare e mollare di colpo la catena di un’ancora e abbandonarla sul fondo, quando si deve lasciare improvvisamente un ormeggio senza poter salpare l’ancora. Con sign. analogo, in aeronautica, f. l’antenna, o l’aereo, svolgere a mano o meccanicamente il cavetto di antenna degli apparati radio d’emergenza di bordo. b. Nel canottaggio, f. i remi, smettere di vogare, lasciando che le pale dei remi sfiorino leggermente il pelo dell’acqua, rimanendo aderenti allo scafo. c. F. sangue, versarlo a getto continuo e sottile: ficcando l’unghie nel viso, miseramente graffiandola, la facea filar sangue (Boccaccio). d. fig. In musica, f. un suono, prolungare l’emissione variandone soltanto i valori d’intensità. e. F. il perfetto amore, di due innamorati, avere un’intesa perfetta; anche assol. filare, amoreggiare: è da un pezzo che filano!; Maria fila con Carlo. f. roman. F. qualcuno, considerarlo, dargli retta o ascolto; per lo più in frasi negative: non lo fila proprio (anche con la particella pron.: non se lo fila nemmeno); la mamma lo rimproverava, ma lui non la filava per niente. 3. intr. (aus. avere) Formare come un filo, prendere la forma d’un filo; per es., del formaggio che fa le fila, del lume quando la fiamma è troppo alta, di un recipiente che versa un filo continuo e sottile di un liquido, del vino o dell’aceto che sono andati a male, ecc. Con sign. più tecnici: in botanica, di rami o germogli, svilupparsi in forma di esili fusti; in patologia vegetale, presentare filosità. 4. intr. (aus. essere) a. Procedere, avanzare regolarmente o velocemente: filare a tanti nodi, di una nave o imbarcazione, navigare a quella velocità; d’altri veicoli, correre veloce: la motocicletta filava a cento all’ora; le automobili filano sull’autostrada; riferito alla persona o alle persone stesse che sono nel veicolo: filavamo a centoventi all’ora. Fig., f. diritto, lo stesso che rigare diritto, comportarsi correttamente, senza deviazioni o cedimenti sul piano della condotta morale o disciplinare: da quando è uscito di prigione, fila diritto; anche assol. filare, in qualche frase: lo farò f. io, vedrai!; se vuole lavorare con noi, deve f., altrimenti se ne vada. b. fam. Andarsene di filato: fila, se non ne vuoi buscare; fila!, vattene!; f. all’inglese, allontanarsi inosservato. c. fig. Del discorso o del ragionamento, svolgersi con ordine e coerenza, senza intoppi: è un ragionamento che fila, che non fila. ◆ Part. pres. filante, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ◆ Part. pass. filato, anche come agg. e s. m. (v. rispettivamente filato1 e filato2).