fiero
fièro (ant. e poet. fèro) agg. [lat. fĕrus]. – 1. letter. a. Feroce, crudele, spietato: il f. tiranno; un nemico f. e selvaggio; da le braccia Fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte (Dante); fig.: f. sorte, f. destino, crudelmente avverso. Per estens., riferito all’atteggiamento del volto o della persona, che incute terrore o timore, duro, severo: f. aspetto; f. sembiante; guardare con f. cipiglio. b. Orribile, spaventoso: fiera cosa pareva a vedere (Boccaccio); una f. pestilenza; un f. spettacolo. c. Aspro, accanito, violento: f. lotta, f. battaglia; un f. assalto; dava loro di fiere scosse (Manzoni); e così di armi: il f. brando; un f. colpo, duro, tremendo. d. Di forze naturali, furioso: un fierissimo vento; si scatenò una f. tempesta. e. Di sentimenti o di espressioni, veemente, cocente: f. sdegno; fierissimo odio; una f. passione; un f. dolore; fiere maledizioni (Leopardi). 2. a. Audace, intrepido: donzella, Non men che fiera in arme in viso bella (Ariosto). Più spesso, altero, di carattere forte e fermo, non disposto a cedere: un uomo f.; il f. popolo cartaginese. E di ciò che mostra fierezza d’animo: Dolce paese, onde portai conforme L’abito fiero e lo sdegnoso canto (Carducci); volto, atteggiamento, sguardo f.; parole semplici e f.; la f. risposta degli assediati. b. tosc. Vivace, pronto: un ragazzo fin troppo fiero. c. Orgoglioso: sono f. di te; erano f. della vittoria del concittadino. ◆ Avv. fieraménte, con fierezza: lottare, replicare fieramente; aspramente: fieramente furo avversi A me e a miei primi e a mia parte (Dante); E fieramente mi si stringe il core, A pensar come tutto al mondo passa (Leopardi); ant., eccessivamente, assai (di cose spiacenti): la bocca ti pute fieramente (Boccaccio); quella faccenda di finir le frasi cominciò a divenirgli fieramente difficile (Manzoni).