fesso1
fésso1 agg. e s. m. [part. pass. di fendere; lat. fĭssus, part. pass. di findĕre]. – 1. agg. a. Spaccato, diviso con un taglio: Dinanzi a me sen va piangendo Alì, Fesso nel volto dal mento al ciuffetto (Dante); più com., di recipienti, incrinato: pentola, brocca f.; conca f. (questo anche fig., di persona malaticcia, e così nel prov. dura più una conca f. che una sana); porta invece un altro fiasco, perché questo è f. (Manzoni), vuoto, come se perdesse da un’incrinatura. b. estens. Suono f., quello che dà un vaso fesso, battendolo; voce f., stridula e sgradevolmente disuguale: mingherlino, con una vocina f., e una barbetta misera misera (Manzoni). c. In botanica, di foglie divise dal margine fino a metà circa del lembo; si adopera di solito in composizione: palmatofesso, peltatofesso, pennatofesso. In zoologia, del piede caratteristico degli artiodattili. 2. s. m., ant. o letter. Spaccatura, fessura: come un f. che muro diparte (Dante); Le calze rosse a brache avea co ’l fesso Dietro (Tassoni); la luce del sole già scomparso, scappando per i f. del monte opposto, si dipingeva qua e là sui massi sporgenti (Manzoni).