ferire
v. tr. [lat. ferīre] (io ferisco, tu ferisci, egli ferisce [ant. fière o fère], ecc.; v. anche fedire). – 1. a. Colpire, direttamente o indirettamente, con un’arma o con altro oggetto tagliente o contundente, provocando ferita: f. di coltello, di pugnale, di spada; f. con un sasso, con un pugno, con una fucilata, con due colpi di rivoltella; f. nella testa, in un braccio, alle gambe; f. leggermente, gravemente, a morte; prov., chi di spada (o di coltello) ferisce, di spada (o di coltello) perisce (il proverbio è citato anche con le forme verbali ant. fère ... père); sostantivato: Gronda il sangue; raddoppia il ferir (Manzoni). Nel rifl., prodursi una ferita: s’è ferito con un temperino; è caduto e s’è ferito a un ginocchio. b. fig. Arrecare dolore morale, afflizione, turbamento profondo: f. qualcuno nell’onore, nell’amor proprio, o f. l’onore, l’amor proprio di qualcuno, offenderlo; anche assol.: le sue parole mi hanno ferito, offeso, addolorato; f. il cuore di una persona, farla innamorare, o procurarle grave dolore; nell’uso poet., suscitare innamoramento improvviso: Entro quel cor, che i begli occhi feriro (Dante). 2. estens., letter. Colpire, percuotere: ferì ’l carro di tutta sua forza (Dante). In partic., f. l’orecchio, detto di suono, voce, grido, spec. se alto, stridulo: un lungo grido, Un alto duol l’orecchie gli ferìa (Ariosto); f. l’occhio, la vista, di luce, o visione improvvisa e sim.: una luce così intensa che feriva gli occhi; e intanto il guardo Steso nell’aria aprica Mi fere il Sol (Leopardi). Nell’uso ant., con compl. dell’oggetto interno, f. colpi, percosse, darli, menarli: Ferìa maggior percosse il Re Gradasso (Ariosto); rimane ancora nella locuz. com. senza colpo ferire, senza servirsi delle armi, senza spargere sangue, senza trovare resistenza (anche fig.); con la stessa costruzione, ma con altro sign., letter. ant., ferir torneamento, giostrare, combattere in un torneo (v. fedire). 3. fig., ant. Mirare, tendere a un luogo o a un fine: qui comunemente feriva la sua intenzione (Segneri); anche intr., f. a un fine (v. fedire). ◆ Il part. pres. ferènte (anche come agg.) è raro o poet.: San Giorgio con l’asta ferente (D’Annunzio). ◆ Part. pass. ferito (ant. feruto), anche come agg. (v. la voce).