feltro
féltro s. m. [dal germ. filtir; v. filtro1]. – 1. Falda compatta, dello spessore di qualche millimetro, costituita da fibre di lana, con o senza peli animali (di coniglio, castoro, lontra, ecc.), ottenuta con la pressatura e la follatura delle fibre cardate, che si agglomerano sotto l’azione del calore, dell’umidità e di eventuali sostanze aggiunte. Viene adoperato in sartoria, cappelleria, selleria, tappezzeria, per filtri, coperte, rivestimenti, ecc. 2. Nelle costruzioni navali, strato di tessuto, fitto e catramato, disposto tra lo scafo e la fodera di rame o zinco a coprire la parte immersa dello scafo stesso delle navi in legno, per difenderla dalle brume (oggi sono più comunemente impiegati speciali fogli di cartone catramato). 3. Pezza di feltro, o oggetto di feltro, spec. il cappello: portava un elegante f. Nell’industria dei cappelli si chiamano feltri le forme non ancora modellate. 4. In botanica, sinon. di tomento. 5. ant. Filtro. ◆ Dim. feltrino (v.).