farmacopoli
s. f. inv. Scandalo suscitato da modalità irregolari di approvvigionamento dei farmaci da parte di strutture pubbliche. ◆ C’è una fetta della Rete Oncologica piemontese nella maxi-inchiesta sui 4713 camici bianchi finiti nella «Farmacopoli» della Glaxo. (Marco Accossato e Antonio Giaimo, Stampa, 28 maggio 2004, Torino, p. 43) • «È più che probabile che nel settore farmaceutico, per ottenere benefici o scorciatoie, qualcuno abbia trovato il modo per ungere le ruote a Roma o altrove. È successo e succederà ancora. Io no, non l’ho mai fatto. E per quanto ne so, da dirigente, la Bayer nemmeno. C’è un codice deontologico interno, la società non è mai stata coinvolta in inchieste». Parola di Roberto Ceresa, indagato eccellente nella nuova farmacopoli. (Lorenza Pleuteri, Repubblica, 24 maggio 2008, Torino, p. I).
Composto dal s. m. farmaco con l’aggiunta del confisso -poli2.
Già attestato nella Stampa del 9 luglio 1993, p. 6, Interno, nella variante grafica Farmacopoli.