fama
s. f. [dal lat. fama, affine al verbo fari «parlare»]. – 1. Notizia, spesso incontrollata, di larga e rapida diffusione: corse la f. di queste cose per la contrada (Boccaccio); è f. (o vuole la f.) che Roma fosse fondata da Romolo e Remo; testimone di f., che ha avuto notizia del fatto, pur non avendovi assistito di persona; conoscere qualcuno di f., o per f.; noto di f., famoso: l’anime che son di f. note (Dante). Nel mondo classico, fu personificata e considerata una dea. 2. a. Reputazione largamente diffusa e accolta di una persona: buona, ottima f.; cattiva, pessima, brutta, trista f.; dubbia f.; ha f. d’avaro, di generoso; anche non di persone singole: la f. d’una compagnia, d’un ritrovo, d’una ditta, di un’istituzione. b. Usato assol., fama buona, gloria, celebrità: avere, godere, acquistare, guadagnarsi f.; salire, venire in f.; seggendo in piuma, In fama non si vien, né sotto coltre (Dante); Morte, tu mi darai f. e riposo (Foscolo); uomo di gran f., di f. europea, mondiale; f. imperitura; f. saldissima; f. usurpata, immeritata; nomina (a docente universitario, a senatore) per chiara f., in riconoscimento di particolari meriti acquisiti soprattutto nel campo della cultura, senza seguire la normale prassi; oscurare l’altrui f., superandola; macchiare l’altrui f., denigrandola; lavorare per la f., per procurarsi onore, senza pretendere compenso materiale: c’è chi lavora per fama e chi per fame (modo prov.).