faccenda
faccènda s. f. [lat. facienda «cose da farsi», gerundivo neutro pl. di facĕre «fare»]. – 1. Cosa da fare, da sbrigare: essere in faccende, essere occupato in varie cose da sbrigare; si usa per lo più al plur., e al sing. soltanto in espressioni del passato: avere gran faccenda, gran daffare; mettere in faccenda, dar da fare, impegnare in lavori di vario genere, tenere occupato: mise la vecchia in faccenda per tutto il giorno (Boccaccio); scherz., Ser F. o Dottor F., faccendone. Con particolare riferimento ai lavori domestici: le f. di casa, le f. ordinarie, di tutti i giorni; e assol.: prima d’uscire voglio fare le f.; sbrigo le f. e vengo; non avete ancora finito le faccende? 2. Affare, cosa qualunque (per lo più spiacevole, noiosa, intricata): è una f. seria, una brutta f., una situazione difficile da risolvere; la f. si mette male; come va questa faccenda? ◆ Dim. faccendina, faccenduòla (pop. tosc. faccendòla): tutt’intento a vedere come andassero gli affari pubblici, si dimenticava di vigilar le sue faccendole private (Manzoni); spreg. faccendùccia; pegg. faccendàccia.