extragettito
s. m. Eccedenza registrata rispetto all’introito tributario previsto. ◆ Il guaio è che si confonde una riforma fiscale con un taglio del prelievo, che l’Italia sta facendo, grazie al fatto che accanto agli effetti della crescita economica il gettito si amplia in rapporto alla riduzione dell’evasione e dell’elusione. È grazie a quell’extragettito che riusciamo a rispettare (e superare) gli obiettivi del patto di stabilità e a ridurre le tasse. (Roberto Giovannini, Stampa, 3 ottobre 2000, p. 7, Economia) • Cifre ufficiali e definitive sull’extragettito ancora non ce ne sono ma il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha ieri voluto chiarire una volta per tutte che le entrate fiscali aggiuntive (il ministro [Cesare] Damiano ha parlato di un ordine di grandezza di 2,5 miliardi) non sono abbastanza per soddisfare tutte le richieste su come impiegarle. (Arena, 1° aprile 2007, p. 3, Attualità) • [tit.] Boom delle entrate, torna l’extragettito [testo] […] Il mese di marzo dovrebbe mettere a segno un saldo di cassa assai confortante, nonostante si tratti di uno dei mesi tradizionalmente più pesanti dell’anno. Non manca chi si azzarda a evocare, anche per l’anno in corso, la parola fatale: extragettito. (Luigi Lazzi Gazzini, Sole 24 Ore, 30 marzo 2008, p. 21, Politica e società).
Derivato dal s. m. gettito con l’aggiunta del prefisso extra-1.