evirato
agg. e s. m. [part. pass. di evirare]. – 1. Privato degli organi della virilità. In partic., cantori e., quelli ai quali, mediante l’evirazione, veniva impedita la mutazione della voce nell’età puberale, cosicché conservavano il carattere di voci bianche, e cantavano (soprattutto nei sec. 17° e 18°) parti di soprano o di contralto nei teatri e nelle chiese, dove le donne non erano ammesse come cantanti: la città, lasciva D’evirati cantori allettatrice (Foscolo). 2. In senso fig., di persona senza vigore o energia; fiacco, smidollato. Anche di cose (ma ormai raro): stile e.; un’arte, una poesia evirata.