eurogiudice
s. m. Magistrato europeo. ◆ Oggi, invece, a denunciare il pericolo di un’Europa in mano agli euroburocrati (e agli eurogiudici di «forcolandia») sono le destre. Tutto ciò nel momento di massima euforia europeista, all’indomani cioè dell’entrata in vigore di una moneta unica che forse ha fatto salire un po’ i prezzi, ma che sostanzialmente piace a tutti. (Marco Pontoni, Adige, 16 gennaio 2002, p. 1, Prima pagina) • La Corte di Strasburgo, però, non è di questo parere. Gli eurogiudici rifiutano la logica del colpo di spugna, in modo particolare quando la violazione abbia causato «danni a privati». Un modo per evitare la beffa a chi abbia già subìto un abuso. (Claudio Laugeri, Stampa, 11 novembre 2003, p. 37, Cronaca di Torino) • [tit.] I sindacati contro gli eurogiudici / Polemiche sul dumping sociale [testo] […] Per gli eurogiudici un’impresa Ue può operare in un altro Paese membro applicando ai suoi dipendenti i contratti nazionali più bassi dello Stato di provenienza e non quelli del territorio dove si svolge la prestazione. (Ivo Caizzi, Corriere della sera, 7 aprile 2008, p. 12, Cronache).
Composto dal confisso euro-2 aggiunto al s. m. giudice.
Già attestato nella Stampa del 12 novembre 1997, p. 21, Economia (Cesare Martinetti).
V. anche euromagistrato.