eurocontante
(euro-contante), s. m. Denaro contante espresso in Euro. ◆ un eventuale anticipo richiederebbe l’unanimità degli undici paesi partecipanti alla moneta unica. La decisione di introdurre gli «eurocontanti» il primo gennaio del 2002 è stata infatti presa, il 3 maggio dell’anno scorso, dai ministri delle Finanze di tutti i paesi di Eurolandia. (Andrea Tarquini, Repubblica, 12 gennaio 1999, p. 18, Politica estera) • Alla fine del periodo transitorio, i riferimenti alle valute nazionali contenuti negli strumenti giuridici, saranno invece considerati come riferimenti alla moneta unica, e ciò comporterà l’effetto della loro automatica conversione in euro mentre i pagamenti dovranno obbligatoriamente essere eseguiti in euro-contanti. (Sole 24 Ore, 27 novembre 2000, p. 82, Norme e Tributi) • All’indirizzo Internet www. euro.ecb.int è possibile prendere visione degli sviluppi in corso nei singoli Paesi e nelle singole regioni della zona dell’euro, nonché delle informazioni relative a eventuali difficoltà nell’impiego di mezzi di pagamento. Lo stesso sito contiene inoltre caratteristiche e descrizioni relative ai nuovi eurocontanti. (Stampa, 9 maggio 2002, p. 27).
Composto dal confisso euro-3 aggiunto al s. m. contante.