eufemizzante
agg. Che tende ad attenuare o a presentare in modo rassicurante fenomeni che destano preoccupazione. ◆ Ogni volta che la tecnica sconvolge il «modo di produzione» della cultura, negli intellettuali scattano reazioni catastrofiste o, al contrario, eufemizzanti. (Corriere della sera, 14 marzo 1999, p. 29, Cultura & Spettacoli) • Poi arrivò Maria Corti, con il suo «Il ballo dei sapienti» (1966) che cercò di raccontare il gergo degli studenti di un liceo classico milanese. Ma il linguaggio utilizzato dalla Corti risulta «eufemizzante, e non scivola mai verso il basso», secondo la lettura di [Giovanni] Casalegno. (Brunella Giovara, Stampa, 19 novembre 2004, p. 25, Società e Cultura) • A Milano è cominciata la battaglia dei manifesti. […] Versione eufemizzante: «La politica fatta con amore, intelligenza e coraggio». Versione hard: «Votatemi perché ho passione, cervello e due palle così». Linguaggio franco, leale e a tratti rude come si può notare sul sito internet del candidato [Roberto Jonghi Lavarini] (Maurizio Giannattasio, Corriere della sera, 2 marzo 2006, p. 3, Primo piano).
Derivato da un non attestato eufemizzare con l’aggiunta del suffisso -ante.
Già attestato nel Corriere della sera del 12 luglio 1993, p. 14 (Rossana Bossaglia).