etimo
ètimo s. m. [dal gr. ἔτυμον, neutro sostantivato dell’agg. ἔτυμος «vero, reale»]. – 1. Presso i filosofi e i grammatici greci e latini, il significato «vero», «reale» di una parola, che veniva ricercato attraverso una connessione, spesso arbitraria, tra la forma della parola stessa e l’oggetto da essa indicato (come quando Elio Stilone, grammatico latino del 2°-1° sec. a. C., intendeva il lat. vulpes «volpe» come sincopato per volipes «che vola con i piedi», in considerazione della velocità dell’animale). 2. Nella linguistica moderna, la forma più antica alla quale sia possibile risalire nello studio della storia di un vocabolo, o anche questa storia stessa, cioè l’etimologia, sia pure limitata al confronto di una parola con una sua forma precedente nel tempo. Nella pratica, si usa distinguere fra e. prossimo (o immediato) ed e. remoto quando, esistendo varî stadî successivi di svolgimento linguistico (per es. indoeuropeo ricostruito, latino, italiano), si risale rispettivamente di uno o di più stadî.