estravagante
agg. [dal lat. mediev. extravagans -antis, comp. di extra «fuori» e part. pres. di vagare «vagare»]. – 1. ant. Stravagante. 2. Che è fuori da una raccolta ufficiale. In partic.: a. Nel linguaggio canonistico medievale, erano così dette, anche come s. f., le decretali pontificie (lat. extravagantes) che, emanate dopo la pubblicazione di qualche importante collezione, ne erano rimaste fuori; il nome è rimasto definitivamente alle collezioni di Estravaganti di Giovanni XXII e di Estravaganti comuni (così chiamate perché comuni a più papi, da Urbano IV a Sisto IV) che furono riordinate sistematicamente da Giovanni Chappuis nel 1500-1503 e inserite dal 1582 in quasi tutte le edizioni del Corpus iuris canonici. b. In filologia, detto di scritti minori, come rime o lettere, non inclusi nelle raccolte curate dallo stesso autore; per es., le rime e. del Petrarca (quelle non comprese nel suo canzoniere, cioè nei Rerum vulgarium fragmenta).