essenza
essènza (ant. essènzia) s. f. [dal lat. essentia, der. di esse «essere», come calco del gr. οὐσία; nel sign. concr., dal lat. degli alchimisti]. – 1. In filosofia, la realtà propria e immutabile delle cose, intesa soprattutto come la forma generale, l’universale natura delle singole cose appartenenti allo stesso genere o specie; per antonomasia, la divina e., la prima e., la somma e., Dio. Nell’uso com. è in genere usato come sinon. di sostanza, in contrapp. a ciò che è accidentale, accessorio, contingente: badare all’e. delle cose; comprendere l’e. di un’arte; il problema, nella sua intima e., è questo; in essenza, come locuz. avv., nella sostanza. 2. Con sign. concr. in chimica, e nell’uso com., sinon. di olio essenziale, o anche soluzione di olî essenziali in alcol: e. di muschio, di trementina; e. di limone, di arancio, di mandarino. In partic.: a. Quinta e., più spesso in grafia unita: v. quintessenza. b. E. d’oriente, sostanza d’aspetto argenteo estratta dalle scaglie o dalla vescica natatoria di taluni pesci, che si usa, nella fabbricazione delle perle false soffiate (perle parigine), per rivestire internamente le sferette cave di vetro opalino. 3. Nel linguaggio forestale si dicono genericam. essenze le specie di alberi (e. arborea) o di arbusti (e. arbustiva): un bosco di larici e altre essenze; nel linguaggio comm., anche il legno da essi ricavato: porte in e. di rovere; essenze dolci.