esplosione
esploṡióne s. f. [dal lat. explosio -onis, der. di explodĕre «esplodere»]. – 1. a. In senso generale, rapida e localizzata liberazione di energia, consistente per lo più nella decomposizione esotermica di determinate sostanze (esplosivi), generalmente in seguito ad accensione, o nell’improvvisa e rapida espansione di un gas compresso, accompagnata da considerevoli effetti (acustici, termici, e spec. meccanici), dovuti alla trasformazione in lavoro meccanico dell’energia liberata: l’e. di una bomba, di una mina; l’e. della santabarbara, di un deposito di munizioni; l’e. di una bombola di metano, di un serbatoio di benzina. Con riferimento alla velocità di propagazione, l’esplosione si distingue in deflagrazione, se la velocità è relativamente piccola (centinaia di metri al secondo), e in detonazione, se invece tale velocità è molto alta (migliaia di metri al secondo), tale da rendere il fenomeno quasi istantaneo. E. nucleare, quella determinata dall’innesco di una reazione a catena in materiali esplosivi costituiti da uranio e plutonio. b. Il rumore che è effetto di un’esplosione: l’e. fu udita a grandissima distanza; la città sembrava invasa dalle fiamme, e. sorde e un cupo brontolio arrivavano fino a noi, e in direzione del mare si levava una nuvola di fumo che copriva i fuochi d’artificio (Giuseppe Montesano). c. Per analogia, e. vulcanica, fenomeno appariscente (detto anche fase d’e. o fase pliniana) con cui si inizia in genere un’eruzione vulcanica, e che consiste nell’emissione improvvisa di una grande quantità di gas e vapori che, dopo aver fatto saltare con la loro pressione i materiali che otturavano il camino, trascinano con sé e proiettano a grandi altezze ceneri e lapilli. 2. fig. a. Manifestazione brusca e violenta di un sentimento: e. d’ira, di collera, di sdegno, di gioia. b. Insorgere improvviso di una malattia, di un’epidemia, o di altro fatto o fenomeno. Più genericam., ogni manifestazione che si verifichi con rapido aumento quantitativo o d’intensità; in partic., e. demografica, incremento rapido e considerevole della densità numerica di una popolazione, in rapporto con una variazione delle condizioni ambientali o di altre condizioni e situazioni o provvedimenti che possano da un lato favorire l’aumento delle nascite e dall’altro limitare la mortalità infantile. 3. In fonetica, brusca apertura del canale vocale, che costituisce la terza fase dell’emissione di una consonante occlusiva, dopo l’implosione e la tenuta (v. esplosivo, nel sign. 4).