esplodere /e'splɔdere/ [dal lat. explodĕre "cacciar via battendo"] (pass. rem. esplòsi, esplodésti, ecc.; part. pass. esplòso). - ■ v. intr. 1. a. (aus. essere, se riferito alla materia esplosiva, avere, se riferito a un'arma) [produrre una esplosione: è esplosa una bomba] ≈ (non com.) conflagrare, deflagrare, detonare, scoppiare, [di mina] brillare, [di armi da fuoco e sim.] sparare. b. (aus. essere) [rompersi violentemente, detto di opere edili, tubature e sim.: sono esplosi i tubi delle fogne] ≈ saltare, scoppiare, spaccarsi, squarciarsi. ‖ aprirsi, fendersi. 2. (aus. essere) (fig.) a. [manifestare i propri stati d'animo con parole e atti bruschi e violenti: lo ascoltai senza reagire, ma alla fine esplosi] ≈ (non com.) erompere, prorompere, (fam.) sbottare, scoppiare. ↔ frenarsi, reprimersi, trattenersi. b. [avere luogo in modo violento e improvviso, riferito a situazioni, eventi e sim.: la crisi è esplosa improvvisamente] ≈ divampare, scatenarsi, scoppiare. ↓ manifestarsi, svilupparsi. ■ v. tr. [fare fuoco con un'arma: gli esplose contro due colpi di pistola] ≈ scaricare, sparare, tirare.