esfiltrare
v. tr. Mettere in salvo, al riparo; portare fuori da una situazione e da un ambiente ostili. ◆ Socialisti? Se c’è un’atmosfera simbolica del disfacimento del Psi, è questa, al di là di ogni possibile furore giudiziario: gli ultimi giorni pompeiani del garofano, con quella doppia e convulsa caccia al tesoro fra whisky, nobili, scrocconi, spie, alberghi di lusso, paradisi fiscali, ville e galere messicane. Per intendersi: a un certo punto divenne personaggio addirittura il maggiordomo di casa Agusta: un messicano coi baffoni dal nome fantastico di Andres Calvo y Cerveza (che vuol dire birra). Con una Mercedes 300, su e giù per i tornanti della Costa Azzurra, aveva seminato le automobili dei carabinieri di Mani pulite per «esfiltrare» la contessa all’estero. (Filippo Ceccarelli, Stampa, 10 gennaio 2001, p. 4, Interno) • Le foto escludono macchie di sangue in quel sedile. Al di là di ogni dubbio, la procura invierà a giorni, con il consenso Usa, una squadra di polizia scientifica per verificare la presenza di tracce di un quarto Dna nell’auto. Negata da tutti anche la presenza di una seconda auto con a bordo un altro agente e una fonte irachena da portare in Italia. Da «esfiltrare» direbbe il gergo dell’intelligence. (Claudia Fusani, Repubblica, 19 marzo 2005, p. 20, Politica estera) • Edgardo Sogno, medaglia d’oro della Resistenza, che «esfiltrammo» dall’Ungheria verso l’Austria, […] anche altri esponenti dell’insurrezione per sottrarli alla repressione sovietica. (Francesco Cossiga, Libero, 2 settembre 2006, p. 2, Primo Piano).
Derivato dal v. tr. (in)filtrare, con la sostituzione del prefisso es-.
Già attestato nella Repubblica del 7 luglio 1991, p. 7 (Federico Geremicca).