esecuzione
eṡecuzióne s. f. [dal lat. exsecutio -onis, der. di exsĕqui «eseguire», part. pass. exsecutus]. – 1. a. L’atto dell’eseguire, compimento, attuazione pratica: e. di una volontà, di un’idea, di un proposito, di un disegno, di un contratto, di un accordo internazionale, di un programma informatico; e. di un ordine (nel linguaggio giur., e. di ordine, l’attuazione di un comando dato da un superiore che in determinati casi e circostanze esclude dalla responsabilità penale chi è chiamato a eseguirlo); lavoro, esercizio di facile, difficile e.; la legge ha avuto pronta ed intera e.; mettere in e., dare e., eseguire, mettere in atto, effettuare; avere e., essere eseguito. In partic., l’eseguire, col canto o con gli strumenti, una composizione musicale, un’opera e sim.: e. di un trio, di una sonata; l’e. del concerto è stata affidata a ottimi artisti; la prima e. della «Traviata»; anche di altre rappresentazioni sceniche o di spettacoli in genere, di manifestazioni ed esercizî ginnici, ecc.: l’e. di un balletto, di una scenetta comica, delle evoluzioni sul trapezio, ecc. b. Il modo con cui si esegue, la maniera con cui è condotto un lavoro o sim.: opera di finissima e., di e. difettosa; disegno di e. stentata; la musica era bella e l’e. perfetta. c. In informatica, l’insieme delle fasi e delle operazioni con cui l’unità centrale di un calcolatore elettronico esegue automaticamente le istruzioni contenute in un programma. 2. Nel linguaggio giur., indica in genere l’atto o il complesso delle operazioni con cui si dà attuazione a un provvedimento dell’autorità giudiziaria o amministrativa: e. di una pena, di una sentenza, di un decreto, di una condanna; processo di e., procedimento diretto a realizzare coattivamente l’interesse del creditore o, in genere, dell’avente diritto; e. coattiva, forzata; e. provvisoria, concessa dal giudice a una sentenza appellabile, ove riconosca un pericolo nel ritardo; e. capitale, di una condanna a morte (in questo senso, anche assol., per antonomasia: l’e. era stabilita per la mattina seguente). 3. In linguistica, con riferimento alla grammatica generativa di N. Chomsky, termine con cui è tradotto talora l’ingl. performance, per indicare l’uso effettivo della lingua da parte di un parlante, in opposizione a competence (v. competenza, n. 2).