ergere
èrgere v. tr. [lat. erĭgĕre, comp. di e-1 e rĕgĕre «reggere»] (io èrgo, tu èrgi, ecc.; pass. rem. èrsi, ergésti, ecc.; part. pass. érto). – 1. a. letter. Levare in alto, innalzare, erigere: e. l’animo a Dio; rifl., ergersi, innalzarsi, detto di monti e sim., o di persone e animali: Ed el s’ergea col petto e con la fronte (Dante). b. In senso fig.: ergersi a difesa o a difensore (di qualcuno, delle istituzioni, ecc.), o, con lo stesso senso di erigersi, assumersi con arroganza una funzione: ergersi a giudice. 2. Ant., nella forma rifl. o come intr., inalberarsi, impennarsi: un destriere adombrò ed erse (M. Villani). ◆ Part. pass. érto, raro, ma com. in funzione di agg. (v.).