equatore
equatóre s. m. [dal lat. mediev. aequator -oris, der. di aequare «uguagliare»; propr. «che rende uguali (i giorni e le notti)»]. – 1. E. terrestre (e nell’uso corrente, assol. equatore), la circonferenza massima terrestre equidistante dai due poli, e, per definizione, il luogo dei punti della superficie terrestre a latitudine geografica nulla; misura 40.076 km, e divide la Terra in due emisferi detti rispettivam. emisfero boreale (quello contenente il polo nord) ed emisfero australe (contenente il polo sud). 2. E. celeste, la circonferenza massima della sfera celeste a 90° dai poli celesti, che è l’intersezione della sfera celeste con il piano dell’equatore terrestre. 3. E. galattico, la circonferenza massima della sfera celeste i cui punti sono a 90° dal polo boreale galattico (situato presso la stella 31 Comae nella costellazione della Chioma di Berenice) e segnano all’incirca la linea mediana della Via Lattea. 4. E. magnetico, linea, irregolare, che congiunge i punti della superficie terrestre nei quali è nulla l’inclinazione magnetica, dividendo la superficie stessa in due emisferi magnetici, il boreale con inclinazione a valori positivi (cioè verso il basso), e l’australe con inclinazione negativa. 5. E. termico, linea ideale che si ottiene congiungendo i punti di ogni meridiano che hanno la temperatura media più alta. 6. Per estens., nel linguaggio scient., cerchio o zona circolare che divide la superficie di un corpo sferico o ovoidale in due parti più o meno uguali e simmetriche, trovandosi quindi di solito nel luogo della sua massima ampiezza. Per es., in citologia, la zona corrispondente al diametro maggiore del fuso mitotico, e situata a uguale distanza dai poli; in embriologia, nelle uova in cui si distinguono un polo animale e un polo vegetativo, la circonferenza massima situata sul piano equidistante dai due poli; in anatomia, e. ottico, nel globo oculare, il cerchio perpendicolare all’asse ottico ed equidistante dai due poli.