entratura
s. f. [der. di entrare]. – 1. a. L’atto dell’entrare: l’e. in carica; nel tempo tra la richiesta e l’e. nel monastero (Manzoni); anche in senso concr.: negozio con due entrature. Con questi sign. è molto meno com. di entrata e di ingresso. b. Antica tassa che si pagava per essere ammesso a far parte del collegio di un’arte e a volte anche per farsi immatricolare nell’arte stessa; da qui, il sign. di ammissione in una società e sim.: tassa, soprattassa di e. (oggi, d’iscrizione). c. ant. Gabella di entrata delle merci. d. Nello sport ippico, somma che il proprietario di una scuderia paga per avere diritto di far correre i proprî cavalli. e. E. di mese, l’entrare da un mese nell’altro della gravidanza. f. ant. Inizio, esordio, anche di un componimento letterario o musicale. 2. Possibilità di accesso presso persona influente o in un ambiente elevato o importante, per rapporti di familiarità o per influenza e prestigio personale: ha entratura (o entrature) al, o presso il, ministro; avere e. in una famiglia, poterci andare liberamente.