empire
(o émpiere) v. tr. [lat. implēre, comp. di in- e plēre (usato solo in composizione e nei der.: cfr. plenus «pieno»)] (pres. indic. émpio, émpi, émpie, empiamo, empite, émpiono; pres. cong. émpia, ecc.; imperat. émpi, empite; pass. rem. empìi, empisti, empì, ecc., più raro empiéi, empiésti, empié, empiémmo, empiéste, empiérono; part. pass. empito o empiuto; ger. empièndo; le altre forme da empire: imperf. empivo, fut. empirò, condiz. empirèi, imperf. cong. empissi). – 1. non com. a. Mettere in un recipiente, in uno spazio, in un luogo, ecc. tutto quello che ci può entrare (in questa, e in quasi tutte le accezioni del n. 1, è più com. oggi riempire): e. la pentola d’acqua, il bicchiere di vino, il sacco di grano, gli scaffali di libri; e. di merci un magazzino; e. la stanza di gente; e. una pagina di citazioni; spesso il vidi i campi e le profonde Fosse del sangue empir del popol mio (T. Tasso); empirsi le tasche di soldi; empirsi di cibo la bocca, lo stomaco; empirsi la pancia, il ventre, fam., mangiare a sazietà. Raro, e. di regali, di beneficî qualcuno (per colmare, coprire). b. intr. pron. Diventar pieno: la piazza si empì di curiosi; ci vuole un’ora perché la vasca si empia; gli occhi gli si empirono di lacrime. c. In usi fig.: mi ha empito la testa di chiacchiere; s’è empito il capo di idee strane; la notizia mi ha empito di gioia; e. qualcuno di vento, dargli a credere cose non vere, fargli promesse vane; letter., e. l’aria di gemiti, emettere forti e continui gemiti. d. Con valore iperbolico: m’ha empito la casa di fumo, di puzzo di sigaro; e. il compito di spropositi, il muro di scritte; si è empito di macchie rosse per tutto il corpo. 2. ant. e letter. Saziare, soddisfare: E ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia (Dante); non si trovò modo ... né d’empire né di frenare l’ambizione di Ludovico Sforza (Machiavelli). Compiere: vergine o donna Che ’l terzo lustro empiesse (Guarini). Supplire: Sostien persona tu di capitano E di mia lontananza empi il difetto (T. Tasso).