emergenzialismo
s. m. Tendenza ad affrontare ogni difficoltà come una situazione di emergenza, senza individuarne correttamente le cause e predisporne i rimedi adeguati. ◆ Non serve che lo Stato, ha detto [Massimo] D’Alema, mostri la sua «faccia feroce»: è sufficiente che adotti il volto dell’efficienza. Così il premier ha voluto prendere le distanze da un certo «emergenzialismo» strisciante. Il sottinteso delle sue parole è abbastanza chiaro: bloccare oggi l’indulto avrebbe l’effetto di proiettare un’immagine debole delle istituzioni e quindi del governo. Un’immagine di panico, quasi che la ripresa del brigatismo si configurasse come una minaccia incontenibile e senza rimedio. (Stefano Folli, Corriere della sera, 25 maggio 1999, p. 9, Politica) • Un’iniziativa che partisse dalla Sicilia potrebbe finalmente condurre il centrosinistra nazionale a misurarsi sull’argomento con la maggioranza parlamentare. Ed ad affrontare, una volta per tutte, un nodo che è fondamentale per contrastare, senza gli emergenzialismi del giorno dopo giorno, il rapporto mafie, istituzioni rappresentative e partiti. Altrimenti è inutile dare solidarietà ai giudici minacciati, perché il pericolo che incombe su di loro è, in massima parte, causato da chi concorre esternamente con cosa nostra rivelando notizie riservatissime e facendo conoscere in tempo reale le attività degli investigatori. (Francesco Palazzo, Repubblica, 7 gennaio 2005, Palermo, p. I) • Emergenza lo è stata in modo speciale, quella della lotta alla mafia. Non solo perché la minaccia dei boss ha seminato terrore, devastazioni e lutti a non finire, colpendo al cuore i siciliani e le istituzioni. Ma perché, in un rimbalzo di accuse e sospetti, nell’uso distorto dei poteri e della comunicazione, nella supplenza dei ruoli, l’emergenza è diventata emergenzialismo. (Alessandro Barbano, Messaggero, 21 febbraio 2006, p. 10, Interni).
Derivato dall’agg. emergenziale con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Repubblica del 7 ottobre 1988, p. 12, Commenti (Chicco Testa).