embrioriduzione
s. f. Riduzione del numero di embrioni ottenuti mediante fecondazione in vitro e successivamente impiantati nell’utero per la gestazione. ◆ In una dichiarazione firmata dal cardinale colombiano Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, non solo viene condannata come «aborto selettivo» l’embrioriduzione, da negarsi sempre anche se c’è il rischio per la vita della madre, ma si stabilisce un principio piuttosto raro nei documenti destinati ai cattolici, il coinvolgimento anche dei laici: (Bruno Bartoloni, Corriere della sera, 14 luglio 2000, p. 15, Cronache) • Si tratta di una giovane siciliana di 26 anni che dopo la fecondazione in vitro si è ritrovata in attesa di tre gemelli e ha richiesto l’embrioriduzione, ovvero la soppressione di uno dei tre feti. La nuova legge lo vieterebbe ma il giudice ha acconsentito poiché era a rischio la sua salute psichica, circostanza in cui, nonostante la nuova legge, può ancora essere applicata la 194 sull’aborto. Così ieri ha lasciato la Sicilia alla volta di Cagliari dove si è potuta sottoporre all’intervento di embrioriduzione. (Unione Sarda, 2 luglio 2004, p. 4, Cronaca Italiana) • «Ma proprio perché si chiama terapeutico, è la salute della madre che va tutelata - chiarisce [Silvio] Viale -. Dei medici hanno accolto la sua richiesta e deciso, come prevede la legge, che quella signora è in pericolo se il bambino nasce, dunque l’obiettivo è provocare un aborto, non far nascere un prematuro. Per questo in molti paesi si pratica al feto, attraverso il ventre della donna, un’iniezione di cloruro di potassio che ne ferma il battito cardiaco prima di indurre l’espulsione. In qualche caso, lo facciamo anche qui. Lo stesso preparato viene utilizzato per la embrioriduzione (gravidanze plurime spesso ottenute con fecondazione assistita dove per salvare uno o due embrioni è necessario sacrificarne altri, ndr), che pratichiamo sulla base della legge 194 anche da quando è entrata in vigore la legge 40 sulla fecondazione». (Vera Schiavazzi, Repubblica, 24 giugno 2005, Torino, p. V).
Composto dal confisso embrio- aggiunto al s. f. riduzione.
V. anche riduzione embrionaria.