elevazione
elevazióne s. f. [dal lat. elevatio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di elevare, di elevarsi, cioè di portare o di salire a una maggiore altezza: dare avvio ai lavori per l’e. del piano stradale; murature o strutture di e., in un edificio, le murature o strutture portanti al di sopra delle fondazioni; e. del tono di voce, sopra una vocale, una sillaba, una parola della frase. Nella celebrazione della messa, e. dell’ostia, e. del calice, il gesto con cui il celebrante, subito dopo le parole della consacrazione, mostra ai fedeli, innalzandoli, l’ostia e il calice consacrati; con uso assol., l’e., il momento della messa in cui tali atti vengono compiuti dal celebrante: la messa era all’elevazione. b. fig. Innalzamento a un grado, a una carica: l’e. di un prelato alla dignità cardinalizia; miglioramento delle condizioni sociali, culturali ed economiche: lottare per l’e. della classe operaia, per la propria e. sociale. 2. Usi specifici e tecnici: a. Nel calcio e nella pallacanestro, slancio in alto di un atleta: il centravanti colpisce di testa con bella elevazione. Nei concorsi ippici, categoria di salto che viene eseguita con l’impiego di barriere precedute da siepone; è vietata ai cavalli che non abbiano compiuto i 7 anni. b. In astronomia, altezza di un astro sull’orizzonte. c. In navigazione, e. dell’osservatore, la misura dell’altezza dell’occhio dell’osservatore sul mare; serve a correggere l’altezza di un astro misurata da bordo col sestante. d. In balistica, angolo di e. (o angolo di alzo), l’angolo formato dalla linea di tiro con la linea di sito. e. In matematica, e. a potenza di un numero, l’operazione mediante la quale si ottiene la potenza (indicata dall’esponente) del numero base. 3. In senso concr., non com., luogo elevato, parte elevata, o più elevata rispetto ad altre circostanti: le e. del terreno.