elemosina
elemòṡina (pop. limòṡina o lemòṡina) s. f. [dal lat. tardo eleemosy̆na, gr. ἐλεημοσύνη, der. di ἐλεέω «avere pietà»]. – 1. a. Quello che si dà alle persone bisognose, secondo il precetto cristiano della carità: e. di denaro, di vestiti; chiedere, dare, fare l’e.; dare qualcosa in e. o per e.; distribuire l’e. ai poveri; ridursi all’e., a chiedere l’e. (anche essere all’e.), ridursi alla miseria. b. L’offerta che si fa in chiesa o agli ordini mendicanti: il sagrestano passava a raccogliere l’e.; lasciare la propria offerta nella cassetta delle e.; l’e. della messa, offerta data al sacerdote per la celebrazione di una messa, in genere in suffragio di un defunto. 2. fig. Ciò che si dà o fa quasi per carità, come se si facesse un’elemosina, e spec. se è dato o fatto con mal garbo: il compenso per la traduzione è stato quasi un’e., una somma irrisoria; io non ho bisogno della sua e.; voglio ciò che mi spetta e a cui ho diritto, non chiedo l’elemosina.