eccezionale
agg. [der. di eccezione, sul modello del fr. exceptionnel]. – 1. a. Che costituisce un’eccezione, quindi straordinario, singolare, insolito: è stato uno spettacolo e.; ha una forza e.; si trovò a vivere in tempi e.; gli avvenimenti e. dunque esistono, non sono materia solo da narrare nei libri, fantasie di autori (Francesco Guccini); ha avuto un trattamento e.; seguire, adottare una procedura e.; vendita a prezzi e., straordinariamente bassi; nei trasporti su strada, carichi e., trasporti e., quei carichi (di cose indivisibili) e relativi trasporti che, per le dimensioni o per il peso, determinano un’eccedenza rispetto ai limiti stabiliti dalle norme sulla circolazione stradale per i varî tipi di veicolo. Di frequente uso l’espressione in via e., e più efficacemente in via del tutto e., per sottolineare l’eccezionalità e, in qualche caso, l’irripetibilità di una concessione straordinaria, di un trattamento di favore, o più genericam. di un comportamento: concedere uno sconto, accordare un’udienza, giustificare un’inadempienza, in via del tutto eccezionale. b. Che deroga alla norma ordinaria, talora per un tempo determinato, e in vista di particolari e gravi circostanze: leggi e.; tribunali e. (o straordinarî). 2. Il termine è usato anche, con accezioni molto specifiche, nella matematica e nel linguaggio scient.; in partic., nella meccanica, intervallo e., intervallo di tempo nel quale ha luogo un fenomeno di brevissima durata (per es., un urto).
◆ Avv. eccezionalménte, per eccezione, in modo insolito: stasera, eccezionalmente, il traffico era scorrevole; singolarmente, straordinariamente: un giovane eccezionalmente dotato.