eccentrico
eccèntrico agg. e s. m. [rifacimento del lat. tardo eccentrus, gr. ἔκκεντρος, comp. di ἐκ «fuori da» e κέντρον» centro»; il sign. fig. ricalca l’ingl. excentric o eccentric e il fr. excentrique] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che è fuori del centro, che non ha il medesimo centro; si dice in partic. di due cerchi contenuti l’uno nell’altro, ma con centri diversi (opposto a concentrico). b. Che è lontano dal centro: quartiere e., distante dal centro della città. In vulcanologia, cratere e., bocca eruttiva che si apre a una certa distanza dall’apparato centrale di un vulcano, a questo connessa, tuttavia, in profondità; eruzioni e., eruzioni da un cratere eccentrico, generalmente improvvise e seguite con un certo ritardo dalla attività dell’apparato centrale. 2. agg. e s. m. (f. -a), fig. Riferito a persona o agli atti e al comportamento di una persona, bizzarro, stravagante, che si allontana dai modi comuni: è sempre stata un po’ e.; gli (o le) piace vestire in modo e.; ha dei gusti proprio e.; è un e. (o una e.) in tutte le sue manifestazioni. Con uso di vero e proprio s. m., ora raram. in uso, artista di caffè concerto o di varietà che danza o canta e fa giochi, buffonerie, imitazioni, cambiando abito a ogni esecuzione o variando alcuni particolari dell’abbigliamento nel corso stesso di una singola esibizione. 3. s. m. In meccanica, in senso proprio, organo in forma di disco circolare, girevole attorno a un asse normale al piano del disco e non passante per il centro di questo, accoppiato con due membri contigui (biella e telaio), con i quali forma una coppia rotoidale; serve a trasformare il moto rotatorio del disco nel moto rettilineo alternativo dell’asta collegata con la biella. Comunem., ma impropriamente, si dà il nome di eccentrico anche alla camma, che però ha contorno variamente sagomato e può quindi determinare un moto intermittente e non continuo. 4. s. m. Nell’antica astronomia tolemaica, cerchio ausiliario impiegato per spiegare il moto dei pianeti intorno alla Terra, detto più comunem. deferente. 5. s. m. Nel linguaggio degli archeologi, nome dato a singolari reperti di pietra dura (selce o ossidiana), variamente scheggiata in forma di uomini, di animali, di figure astratte, per lo più stravaganti, che non sembrano avere avuto scopo pratico ma significato sacrale e simbolico, di cui non si è tuttavia saputo dare un’interpretazione soddisfacente: gli e. dell’antico Egitto; gli e. della civiltà maya. ◆ Avv. eccentricaménte, fig., in modo eccentrico, stravagante: vivere, andare vestito eccentricamente.