eccellente
eccellènte agg. [dal lat. excellens -entis, part. pres. di excellĕre «eccellere» e agg.]. – 1. Propr., superiore agli altri o alle altre cose dello stesso genere, per merito, qualità, bontà e sim.; quindi, comunem., di gran pregio, di molto valore, ottimo: poeta, artista, scrittore eccellente; nell’uso scolastico, valutazione e giudizio corrispondente all’incirca al voto 10. Riferito a cibi o bevande, squisito: un vino e.; ho mangiato della carne e., di sapore e.; è davvero e. questo groviera! In altri casi, buonissimo: avere una salute e., una vista e.; ha un e. carattere; oggi l’ho trovato di umore e.; mi pare un’e. idea. Anticam. fu appellativo onorifico di chi copriva alte cariche: al tempo dell’e. e magnifico domino nostro Lodovico Imperator de’ Romani (G. Villani); e con la stessa funzione fu adoperato il superl. eccellentissimo. 2. Nell’uso giornalistico, l’aggettivo, a partire dal film Cadaveri eccellenti (1975) di F. Rosi, tratto dal romanzo Il contesto (1971) di L. Sciascia e imperniato su una serie di omicidî avvenuti in Sicilia e aventi per oggetto alcuni alti magistrati («eccellenze»), si è venuto via via allontanando dal suo significato originale per essere riferito a chi, per svariati motivi (autorità, potere e sim.),
gode di considerevole fama o notorietà, anche
a prescindere da meriti o virtù particolari: un personaggio, un imputato, un testimone eccellente. ◆ Avv. eccellenteménte, in modo eccellente: una traduzione eccellentemente condotta; un impiegato che ha risposto eccellentemente alla fiducia riposta in lui.