duplicato
agg. e s. m. [part. pass. di duplicare]. – 1. agg. a. non com. Raddoppiato, fatto duplice. b. In biologia, gemelli d. (o anche identici o omologhi), quelli nati da gravidanze monocoriali. 2. s. m. a. Qualsiasi documento nel quale è contenuta la fedele riproduzione di un altro documento (di solito smarrito o distrutto): fare, rilasciare, richiedere un d.; anche, ciascuno degli esemplari identici dello stesso titolo di credito, emessi per particolari fini, in genere per agevolare la circolazione del titolo: d. di cambiale o di tratta; d. di assegno bancario, ecc. Nei trasporti ferroviarî, d. di lettera di vettura, quella parte della lettera che viene restituita dall’amministrazione ferroviaria al mittente, dopo eseguita da questo la consegna della merce, a prova della stipulazione del contratto di trasporto. Nella tecnica dei calcolatori elettronici, copia di dati da un supporto (magnetico, ottico, ecc.) a un altro. b. Con sign. più ampio, qualsiasi lavoro o oggetto che ripeta o riproduca un altro. c. Nelle biblioteche, il libro di cui si posseggano altri esemplari della stessa edizione. d. In tipografia, ripetizione di una o più lettere o parole dovuto ad errore di composizione.