dublinante
s. m. e f. Richiedente asilo che, dopo avere presentato domanda di protezione nel primo Stato in cui è stato identificato secondo le procedure del Regolamento Dublino II del 2003, si sposta, fa una nuova richiesta di asilo in un altro Stato e, scoperto, viene reistradato nel Paese in cui è stato identificato per la prima volta. ♦ Disperati, in molti vogliono alzare l' attenzione sulla loro questione con forme di violenza organizzata. Sperano di ottenere il risultato raggiunto dai tunisini: chi non potrà avere lo status di rifugiato, otterrà quello garantito dalla protezione umanitaria. Credo che il governo non cederà». Ecco, i "dublinanti" di Crotone (chiedono l'applicazione degli accordi di Dublino) già minacciano di tornare ad occupare le strade: 150 agenti antisommossa stanno limitando i loro movimenti, altrettanti sono stati schierati a Bari Palese. (Alberto Custodero e Corrado Zunino, Repubblica, 3 agosto 2011, p. 15, Cronaca) • "Dublinanti", li chiamano, con un neologismo italiano, "Dubliners", in inglese. "Gente del Regolamento di Dublino", profughi che hanno attraversato l'Italia, in qualche caso (spesso) si sono rifatti una vita in Francia, in Olanda, in Svezia, e poi sono finiti impigliati nella rete Eurodac, la banca dati delle impronte digitali: rispediti indietro. (Alessandra Coppola e Gianni Santucci, Corriere della sera, 2 marzo 2015, Milano, p. 5) • Oggi a Vienna, al vertice europeo dei ministri dell’Interno, si eviterà lo scontro tra Matteo Salvini e Horst Seehofer sui cosiddetti “dublinanti”, ovvero quei migranti che sono stati registrati in Italia e poi fuggiti in Germania. (Amedeo La Mattina, Stampa, 14 settembre 2018, p. 13, Primo piano).
Probabile calco dell’ingl. Dubliner nella medesima accezione; l’uscita in -ante richiama la terminazione di migrante.