drammatico
drammàtico agg. [dal lat. tardo dramatĭcus, gr. δραματικός; v. dramma1] (pl. m. -ci). – 1. Di dramma, appartenente a un dramma in senso lato, riferito a qualsiasi componimento rappresentato o rappresentabile sulla scena (quindi, oltre al dramma propriamente detto, anche alla tragedia, alla commedia, alla farsa, ecc.): genere letterario d. (accanto all’epico, al lirico, ecc.); arte, poesia d.; poeta, scrittore, attore, artista d.; critico d., che si occupa, spec. sui giornali, di spettacoli del teatro di prosa e dei problemi a questo relativi; compagnia d.; spettacolo d.; azione d.; unità drammatiche, di luogo, di tempo, di azione (v. unità). 2. a. Che è proprio del dramma nel senso ristretto e moderno della parola, o, fig., che ha la tragicità e l’intensità emotiva delle scene culminanti di un dramma: forza, potenza d.; contrasto d. di passioni; l’incontro di Priamo con Achille è altamente d.; la d. pittura del Caravaggio; il tema musicale si sviluppava con un crescendo d.; l’incontro fra i due assunse toni veramente drammatici. Anche per indicare affettazione, esagerazione ostentata: parlare con tono d., con accenti d.; fare gesti d. di sconforto, di disperazione (più com., in questo senso, melodrammatico). b. Con riferimento alla vita reale, di fatto o condizione che suscita ansiosi timori per la sua intrinseca gravità e per la possibilità di evolversi verso il peggio: la situazione politica si fa di ora in ora più d.; fu quello un momento d. per tutti noi; abbiamo vissuto ore drammatiche. ◆ Avv. drammaticaménte, in modo drammatico: l’azione del racconto si svolgeva drammaticamente; abbiamo vissuto drammaticamente quelle ore di attesa.