drago
(ant. e letter. draco) s. m. [lat. draco (-onis), dal gr. δράκων; cfr. dragone] (pl. -ghi). – 1. a. Animale favoloso (detto anche dragone), dall’aspetto di rettile o di pesce immane, con testa di cane, gatto o lupo, ali di pipistrello, zampe di aquila, bocca multilingue che emette fuoco; è generalmente simbolo delle forze del male: la lotta di san Giorgio col d., raffigurazione frequente nell’iconografia artistica; il punto che non deve sfuggire è che il d. è eterogeneo rispetto al luogo della propria morte, rispetto agli animali, al cielo, e soprattutto rispetto al cavaliere (Giorgio Manganelli). b. In senso fig., gerg., essere un d., di persona che ha capacità eccezionali; meno spesso, impetuosa, violenta, scatenata. 2. In araldica, figura chimerica che si rappresenta con testa aguzza, fauci spalancate e lingua sporgente terminata in punta di dardo, ali di pipistrello, corpo scaglioso, e spinato sul dorso, con due zampe d’aquila o di leone, coda grossa ravvolta in spire e anch’essa terminata in punta di dardo; talora se ne vede solo la metà anteriore recisa o la sola testa strappata o recisa. 3. Altro nome, meno com., dell’aquilone o cervo volante, in quanto con le espansioni laterali e la coda riproduce in qualche modo l’aspetto dell’animale favoloso. Pallone drago (calco del ted. Drachenballon), pallone frenato per osservazione, più noto come pallone aquilone o pallone cervo volante. 4. In zoologia: a. Genere di rettili lacertilî della famiglia agamidi (lat. scient. Draco), che comprende una ventina di specie delle isole della Sonda e dell’Asia sud-orient.: sono animaletti arboricoli graziosi e innocui, a vivaci colori, coda lunga, muniti di due espansioni cutanee a forma di ala sostenute dalle ultime 5-6 coste ai lati del corpo, che, distese, nei salti tra un ramo e l’altro degli alberi, funzionano come paracadute. b. Razza di pesci rossi, del genere carassio, caratterizzati da una pinna caudale sviluppatissima, a guisa di velo in due o tre lembi. 5. a. Denti del d., nome dato nel linguaggio com. ad avanzi fossili (generalm. denti di squalo) o anche a strumenti litici, portati come amuleti. b. Sangue di drago, resina ricavata dai frutti di alcune specie di palme rampicanti (v. sangue di drago). ◆ Dim. draghétto (per un’accezione partic., v. la voce).