dotto1
dòtto1 agg. [dal lat. doctus, part. pass. di docere «istruire», usato come agg.]. – 1. Di persona, istruito, informato: Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte (Dante). Più com., che ha acquisito molta dottrina, in senso assol. o in determinati campi del sapere: è un uomo d.; d. in latino, in archeologia, in storia antica, ecc.; d. di cose patrie, di memorie antiche; anche come s. m.: congresso dei d.; libro per i d.; fare il d., darsi arie di sapere molte cose. Bologna la d., così detta per la sua antica tradizione di scuole e di cultura. 2. Di cose, pieno di dottrina: un d. trattato; commento corredato di dottissime citazioni; o che ha attinenza con la dottrina: d. studî; con fatiche d. (Foscolo), fatiche durate per creare opere di erudizione. In contrapp. a popolare, per indicare appartenenza alle classi colte o al mondo della cultura: poesia popolare e poesia d.; una leggenda di tradizione dotta. In partic.: lingue d., le lingue greca e latina o le lingue antiche in genere, anche orientali, in quanto sono soprattutto lingue di alta cultura; la lingua d., la lingua letteraria; parole d., di solito le parole che vengono alla lingua attraverso la cultura e non per via popolare; armi d., l’artiglieria, il genio e lo stato maggiore, in quanto richiedono cognizioni scientifiche in chi ne fa parte; d. ignoranza, v. docta ignorantia. ◆ Avv. dottaménte, in modo dotto, con ricchezza di dottrina: parlare, conversare dottamente; trattare dottamente una questione.